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E' fondamentale capire i livelli di protezione dei DPI anticaduta
composizione dei sistemi anticaduta
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In commercio esisto molti DPI e sistemi anticaduta, ognuno dei quali ha delle caratteristiche diverse; ma tutti i sistemi anticaduta hanno degli aspetti in comune e si compongono nel seguente modo:

  • l’imbraco: è un supporto per il corpo che ha lo scopo di contribuire ad arrestare la caduta. Tale supporto deve essere abbinato ad altri elementi disposti e montati adeguatamente per sostenere il corpo di un lavoratore in caso di caduta;
  • gli elementi di collegamento: sono i moschettoni, i ganci e le pinze che devono essere collegati all’imbraco;
  • collegamenti con l’operatore: sono i cordini, gli arrotolatori e le funi, che a loro volta possono essere regolabili o fissi;
  • punti di ancoraggio: sono i punti a cui il lavoratore deve ancorarsi con gli elementi di collegamento, al fine di evitare la caduta.

I principi su cui si basano i DPI anticaduta sono:

  • garantire la libertà di movimento ai lavoratori;
  • arrestare la caduta nel minor tempo possibile;
  • il DPI anticaduta deve essere scelto attentamente prima di iniziare un lavoro e non può essere studiato un unico DPI per tutte le situazioni.

 

DPI anticaduta e livelli di protezione

La valutazione dei rischi che sta alla base dell’impiego di un DPI anticaduta, deve essere approcciata nel seguente modo, considerando che più il livello di protezione è elevato, più sicurezza per i lavoratori otteniamo. L’ordine da seguire, è il seguente:

  1. privilegiare sistemi di protezione collettiva, rispetto a quelli individuali (caduta impossibile);
  2. attuare un sistema di caduta prevenuta, in modo che il collegamento tra l’operatore ed il punto di ancoraggio, sia talmente misurato, da non consentire l’avvicinamento al punto di caduta;
  3. prevedere una caduta libera limitata fino al massimo di 60 cm., utilizzando un punto di ancoraggio e un collegamento dell’operatore tale da non consentire una caduta superiore;
  4. prevedere una caduta libera massima fino a 150 cm., utilizzando un punto di ancoraggio e un collegamento dell’operatore tale da non consentire una caduta superiore.

 

Analisi dei rischi preliminare all’impiego dei DPI anticaduta

Oltre a quanto descritto nel paragrafo precedente, è necessario integrare l’analisi dei rischi preliminare all’impiego dei DPI anticaduta, considerando anche:

  • l’effetto pendolo: cioè la potenziale oscillazione dell’operatore in caso di caduta e la relativa possibilità che lo stesso operatore possa urtare contro un ostacolo;
  • la sospensione inerte: l’operatore caduto e sospeso in aria, deve essere soccorso nel più breve tempo possibile (max 20 minuti). Occorre pertanto definire delle procedure di emergenza;
  • il fattore di caduta: come abbiamo visto in precedenza, occorre definire il rapporto minimo tra l’altezza della caduta e la lunghezza della corda disponibile per ripartire la forza di arresto della caduta;
  • il tirante d’aria: è la somma tra la lunghezza del cordino, la lunghezza del dissipatore, l’altezza della persona e il margine di sicurezza minimo di 1 metro, che deve essere inferiore all’altezza massima di caduta.
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