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dati biometrici

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oggi è la giornata mondiale del selfie, e per quanto sia un argomento “leggero”, non possiamo non parlare dell’utilizzo dei dati biometrici sul luogo di lavoro, per scopi professionali. Ogni qualvolta ci scattiamo un banale selfie, oppure riprendiamo qualcuno con una videocamera, stiamo trattando un dato biometrico.

 

cosa sono i dati biometrici?

l’evoluzione delle tecnologie, ha permesso a quest’ultima di intervenire anche nei contesti aziendali e quindi, inevitabilmente, anche nei rapporti di lavoro. ormai da diversi anni, dalle realtà più piccole a quelle più strutturate, assistiamo all’utilizzo sempre più frequente di tecnologie il cui funzionamento si fonda sull’impiego di dati biometrici: caratteristiche fisiche, fisiologiche o comportamentali dei dipendenti sfruttati per identificare gli stessi, integrando la definizione di dato biometrico, contemplata dall’articolo 4 del Regolamento Europeo sulla protezione dei dati personali o comunemente GDPR.

parliamo quindi di impronte digitali utilizzate per sbloccare dispositivi multimediali come pc, smartphone e tablet oppure per l’accesso a locali aziendali, archivi privati e a macchinari pericolosi, o anche a segnali vocali, dispositivi di rilevazione delle strutture venose delle dita, delle mani, della struttura vascolare della retina, la topografia della mano, della forma dell’iride e molto altro.

pertanto, la trattazione dei dati biometrici da parte dei titolari del trattamento è soggetta alla normativa in materia di protezione dei dati personali, oggi più che mai materia di approfondite analisi da parte degli organi di controllo.
 

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