All’interno di ogni azienda, fin da quando è presente anche solo un lavoratore (indipendentemente dall’inquadramento contrattuale), è necessario che il datore di lavoro proceda nella formazione del proprio personale, nominando e formando un numero di addetti adeguato, che consenta di gestire il primo soccorso in azienda in caso di necessità.
La differenza tra addetto di PRIMO soccorso e addetto di PRONTO soccorso è la professionalità: infatti il primo è un addetto saltuario e ha lo scopo di gestire l’emergenza fino all’arrivo dei soccorsi, mentre il secondo è un addetto professionista (come ad esempio gli infermieri, i medici, gli addetti 118, ecc…).
E’ importante segnalare che non esiste un numero preciso di addetti, ma è opportuno che ve ne siano almeno due, al fine di poter gestire eventuali assenze dal lavoro oltre che gestire un’eventuale emergenza a carico di un addetto al primo soccorso, altrimenti non gestibile.
Ci sono anche altri parametri da valutare per definire il numero degli addetti, tra cui:
A fronte di ciò occorre che il datore di lavoro faccia una valutazione unitamente al supporto del RSPP e identifichi il numero di addetti adeguato per la propria azienda.
L’addetto al primo soccorso ha il compito di gestire l’emergenza, chiama i soccorsi e aiuta la persona infortunata o afflitta da malore, in attesa dell’arrivo dei soccorritori professionisti.
Per svolgere tale incarico, il lavoratore deve aver effettuato una formazione specifica iniziale della durata variabile in base alla classificazione del rischio e successivamente deve frequentare dei corsi di aggiornamento a cadenza triennale.
Ogni addetto, dopo aver conseguito l’attestato di avvenuta formazione specifica, deve essere formalmente nominato dal datore di lavoro mediante lettera di nomina che dovrà essere sottoscritta da entrambe le parti.
L’unico responsabile in caso di mancata nomina degli addetti di primo soccorso è il datore di lavoro, il quale è esposto alle seguenti sanzioni: