E’ ormai frequente vedere nei luoghi pubblici, nelle piazze e nelle vie delle telecamere di videosorveglianza, ma non tutti sanno che il Paese al mondo con più telecamere è la Cina che conta circa una telecamera ogni 7 cittadini, ma l’obbiettivo cinese è destinato ancora a crescere.
Esistono però dei sistemi di videosorveglianza, che includono il riconoscimento facciale, aspetto che dal punto di vista della privacy ha destato un pò di scalpore, anche se i benefici di questi applicativi non si sono fatti attendere. Infatti, ad esempio in India, le telecamere con riconoscimento facciale hanno riconosciuto 3000 bambini scomparsi in solo 4 giorni!!!
Ma gli applicativi sono tanti, così come gli scopi da perseguire; un altro esempio è quello che riguarda una regione cinese, in cui è stato installato un applicativo di videosorveglianza, che ha come scopo quello di controllare il comportamento dei detenuti durante l’ora d’aria, segnalando i detenuti che interagiscono fra di loro, per un tempo superiore a quello consentito. Sempre in un’altra città cinese, è stato ideato un sistema che permette di monitorare il comportamento del cittadino. Ad ogni cittadino viene consegnato un bonus di 100 punti, che vengono aumentati o diminuiti a seconda del comportamento che ha tenuto, come rilevato dalle telecamere. Ad esempio, un battibecco con un vicino può portare alla perdita di 5 punti oppure 10 punti se non vengono pulite le deiezioni del cane durante una passeggiata. Il punto però è questo: in relazione a tutte queste norme che tendono a tutelare la privacy di ognuno di noi, tali sistemi sono davvero applicabili da tutte le parti? E’ evidente che la pubblica utilità ne abbia un vantaggio da questi sistemi, ma come fanno i disonesti e i furbetti a farla franca? Una cosa è certa: con tutti questi sistemi all’avanguardia, è impossibile non ottenere risultati!
E voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere scrivendo qui sotto!!!