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Gli ambienti confinati

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Così come definito all’interno del DPR 177/2011, sono considerati spazi confinati, tutti gli ambienti aventi dimensioni ridotte quali serbatoi, silos, sistemi di drenaggio chiusi, reti fognarie, cisterne, vasche, ambienti con ventilazione insufficiente o assente e luoghi angusti in cui è difficoltoso l’accesso e la fruizione di persone.

Può capitare che, l’ambiente confinato oltre ad essere uno spazio limitato e ristretto, sia anche caratterizzato dalla presenza, o presunta tale, di gas e/o sostanze pericolose, dove il pericolo di morte o incidente grave è molto elevato e dove le procedure di soccorso in caso di emergenza, risultano difficoltose a causa delle condizioni ambientali.

Negli ultimi anni, gli ambienti confinati, sono stati scenari di gravi incidenti sul lavoro; per questo, la normativa prevede di evitare, per quanto possibile, le lavorazioni in ambienti confinati o sospetti di esserlo, privilegiando metodi di lavoro più sicuri. 

 

Le caratteristiche necessarie dei lavoratori che operano in spazi confinati

Tutti i lavoratori che intendono procedere nell’esecuzione di lavorazioni in ambienti confinati, oltre ad aver ricevuto una specifica formazione, devono essere specificatamente informati sui lavori da svolgere e sulle modalità da seguire.

In generale però, tutti i lavoratori che devono operare in ambienti confinati, devono:

  • possedere l’idoneità sanitaria per questa tipologia di attività;
  • essere a conoscenza dei pericoli e delle procedure da seguire;
  • aver ricevuto adeguata formazione con successivo addestramento, sia sulle procedure di lavoro, sia sull’utilizzo dei DPI;
  • conoscere le procedure di emergenza e attuarle in caso di necessità;
  • essere dotati di dispositivo per la rilevazione di eventuali sostanze pericolose;
  • essere in grado di comunicare con il responsabile per tutta la durata dell’intervento.

I lavoratori che invece operano all’esterno dell’ambiente confinato e svolgono un’attività di supporto e di aiuto agli altri lavoratori, devono:

  • possedere l’idoneità sanitaria per questa tipologia di attività;
  • essere a conoscenza dei pericoli e delle procedure da seguire;
  • assicurare la loro presenza per tutta la durata delle lavorazioni;
  • mantenersi in comunicazione costante con gli addetti ai lavori;
  • aver ricevuto adeguata formazione con successivo addestramento, sia sulle procedure di lavoro, sia per quanto riguarda l’utilizzo dei DPI;
  • proibire l’accesso alle persone non autorizzate;
  • mantenere costantemente le condizioni di sicurezza dell’area circostante attorno all’accesso dell’ambiente confinato;
  • conoscere le procedure di emergenza e attuarle in caso di necessità.

 

Come identificare le procedure di lavoro corrette

E’ necessario che le lavorazioni in ambienti confinati, vengano dettagliatamente pianificate e descritte in apposite procedure, le quali devono prevedere:

  • le misure e le precauzioni preliminari, da elaborare in seguito ad una valutazione dei rischi effettuata sulla base del sopralluogo e delle lavorazioni da eseguire (durata, tipologia, turni di lavoro), che indichino anche le modalità per delimitare le aree e quelle per accertarsi della presenza di un pericolo, nonché quelle per effettuare la bonifica e quelle per la gestione dell’emergenza;
  • se possibile, occorre valutare la messa a punto di un sistema di ventilazione forzata, monitoraggi ambientali attraverso strumenti di rilevamento dotati di segnalatori acustici e o luminosi, l'isolamento di particolari ambienti e/o di impianti;
  • una segnaletica idonea, costituita dal segnale di pericolo generico completato con pittogrammi aggiuntivi indicanti il rischio di esplosione, infiammabilità, tossicità, asfissia; inoltre va aggiunta la dicitura “ambiente confinato” o “ambiente sospetto di inquinamento” informazione utile per adottare le relative misure di prevenzione e protezione, in relazione allo specifico contesto;
  • l’esecuzione dei lavori sotto stretta vigilanza di un preposto. In caso di intervento post bonifica,  se ci fosse il dubbio della permanenza di inquinanti, i lavoratori devono accedere alle aree indossando appositi DPI e l’imbracatura di sicurezza collegati, tramite fune di recupero, in ambiente aperto e sicuro. Il collegamento deve essere anche di tipo comunicativo e mantenuto in efficienza per tutta la durata delle lavorazioni. L’operatore all’esterno dell’ambiente confinato deve essere dotato dei medesimi DPI di chi opera internamente, nel caso dovesse intervenire in caso di emergenza;
  • il posizionamento di eventuali gruppi elettrogeni che devono essere collocati in posizione adeguata, considerando la direzione dell’emissione dei fumi;
  • altre eventuali misure di prevenzione strettamente legate al contesto e alla tipologia dei lavori da eseguire.