Stiamo cominciando a percepire quanto sia importante adeguarsi al nuovo regolamento europeo sul trattamento dei dati personali e soprattutto come gli stessi dati debbano essere trattati in modo corretto e sicuro.
L’unione europea, rappresenta oggi un vero e proprio punto di riferimento mondiale in tema di protezione dei dati, tanto che già da tempo la commissione europea aveva avviato un programma di verifica di adeguatezza delle modalità, con cui gli altri Paesi trattano e proteggono i dati personali; ciò ha portato a delineare in modo particolare due tipologie di beneficio:
L’elenco dei Paesi che hanno deciso di modificare i propri regolamenti in materia di protezione dati personali, per adeguarli a quelli europei e consentire quindi l’inserimento del Paese specifico nell’elenco degli Stati con decisione di adeguatezza, sta continuando a crescere. Uno degli ultimi Paesi, di grande rilevanza economica e commerciale, è il Giappone, che recentemente ha approvato un documento, con cui allinea le modalità di protezione dei dati in vigore in Giappone, con quelle in vigore in Europa.
Anche gli Stati Uniti, nonostante la particolarità di questo Stato, ha stipulato un accordo specifico con l’Europa, senza inserirsi in un vero e proprio accordo di adeguatezza, ma governando lo scambio di dati con uno specifico regolamento (EU-Usa privacy shield), cioè un accordo stipulato tra Commissione Europea e Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti al fine di tutelare la riservatezza dei dati personali dei cittadini europei in caso di trasferimento oltreoceano a scopo commerciale.