Chiariamo subito che per sanificazione, si intende un’attività che ha l’obiettivo di rendere “sano” un oggetto o una superficie; nel caso degli impianti di climatizzazione la sanificazione prevede:
Durante tali attività, vengono impiegati prodotti chimici adeguati e utili allo scopo (detergenti anionici biodegradabili, soluzioni perossidiche, acido peracetico, sali di ammonio quaternario, …); a fronte di ciò tutto il personale addetto alla sanificazione di un impianto deve essere adeguatamente formato sulle procedure da adottare e sui relativi rischi per la salute e la sicurezza.
Tutte le operazioni di sanificazione devono prevedere misure idonee a prevenire la contaminazione degli ambienti circostanti, i fenomeni di cross contaminazione e l’esposizione delle persone presenti. Tali misure dovranno essere valutate e scelte in funzione del tipo di edificio servito dall’impianto (sanitario, commerciale, ricettivo, ecc) e dello stato igienico rilevato durante l’ispezione tecnica. A seconda delle caratteristiche degli ambienti di lavoro, vengono identificati 4 livelli di contenimento:
Per i primi due livelli, occorre mettere in atto misure di prevenzione e protezione semplici, contenendo la contaminazione nel locale interessato previo allontanamento dei non addetti ai lavori, mentre per i livelli 3 e 4 occorre invece predisporre delle unità di decontaminazione: la prima a camera singola e la seconda a camera doppia.