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Lavori elettrici e sicurezza

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E’ ancora una volta l’INAIL che definisce alcuni criteri da tenere presente ogni qualvolta ci si trova ad affrontare lavori elettrici. Il Datore di Lavoro definisce la metodologia di lavoro che si intende adottare di volta in volta e delinea scrupolosamente le procedure di lavoro da adottare, prevedendo la fattibilità del lavoro, la redazione di piani di lavoro e di intervento e la valutazione delle condizioni lavorative; tale iter consente di abbattere il rischio infortunio a carico dei lavoratori.

 

Differenza tra piano di lavoro e piano intervento

Per ogni attività da effettuare su impianti elettrici sotto tensione, è necessario redigere un piano di lavoro e uno o più piani di intervento. Apparentemente identici, in realtà sono due tipologie distinte di piani da predisporre per poter operare in totale sicurezza. Ogni lavoro può essere oggetto di più piani di intervento e ogni piano di intervento può riferirsi ad un unico lavoro o parte di esso. Più piani di intervento possono fare riferimento ad un unico piano di lavoro. La differenza tra i due piani, sta nei loro contenuti.

 

Lavori in tensione: metodologie operative

Esistono diverse metodologie di lavoro per operare su linee o impianti in tensione e tutti dipendono dalla posizione dell’operatore rispetto alla zona di lavoro; nello specifico, troviamo:

  • Lavoro a distanza: l’operatore, normalmente, ma non necessariamente posto al potenziale di terra, attua le operazioni necessarie mediante attrezzi isolanti, mantenendo la distanza minima da tutte le parti circostanti che si trovano a potenziale diverso dal suo;
  • Lavoro a contatto: l’operatore manipola direttamente la parte in tensione oggetto dell’intervento protetto dal punto di vista elettrico rispetto alla parte su cui interviene con adeguati dispositivi di protezione individuale (guanti) isolanti e/o con indumenti isolanti. Tale metodo di lavoro a contatto è utilizzato, in genere, su impianti con tensione nominale non superiore a 30 kV;
  • Lavoro a potenziale: l’operatore si posiziona vicino alla parte in tensione al cui potenziale deve operare, fino ad assumerne lo stesso potenziale elettrico, mantenendo distanze superiori alle minime di avvicinamento fase-terra, ma superiori alle minime di avvicinamento tra fase e fase rispetto alle parti in tensione appartenenti ad altre fasi. In tal caso, lo spostamento dell’operatore può avvenire su un supporto isolante o per via aerea.