Si definisce Stress, quello stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o sociali che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di far fronte alle richieste o alle attese nei loro confronti. In termini generici quindi è importante sottolineare come lo Stress non sia di per se una malattia, bensì una condizione innescata nell’organismo umano da parte di una fonte o sollecitazione esterna che comporta una serie di adattamenti che, se protratti nel tempo, possono assumere carattere di patologia.
Più in generale lo Stress da Lavoro Correlato, è la la percezione di squilibrio avvertita dal lavoratore quando le richieste del contenuto, dell’organizzazione e dell’ambiente di lavoro, eccedono le capacità individuali per fronteggiare tali richieste. Esiste uno stress, a dosi accettabili, che ha effetti positivi sul nostro organismo, consentendoci di reagire in modo efficace ed efficiente agli stimoli esterni e di innescare un’adeguata soglia di attenzione verso le esigenze dell’ambiente; un’esposizione prolungata a fattori stressogeni invece, può essere fonte di rischio per la salute dell’individuo, sia di tipo psicologico che fisico, riducendo l’efficienza sul lavoro (assenteismo, malattia, ecc…).
La valutazione del rischio inizia dall’identificazione delle fonti di stress nell’ambiente di lavoro, attraverso l’utilizzo di opportuni indicatori suddivisi tra quelli relativi al contesto lavorativo e quelli riconducibili invece al vero e proprio contenuto del lavoro.
Tra i primi risultano essere fonti di stress particolarmente significative gli ambiti legati a cultura e funzione organizzativa (problemi legati alla comunicazione, scarsi livelli di collaborazione e assenza di obbiettivi professionali), ad ambiguità nella definizione della carriera professionale e del ruolo all’interno dell’azienda, a mancanza di autonomia relativamente alle responsabilità assegnate e a difficoltà nel gestire rapporti interpersonali sul luogo di lavoro.
Per quando riguarda invece il contenuto del lavoro, le fonti di stress possono derivare da orari di lavoro particolarmente pesanti, anche per esempio sui turni, a carichi di lavoro eccessivi, a organizzazione del lavoro inadeguata rispetto alle competenze professionali, e infine (ma non ultimo) a carenze infrastrutturali del luogo di lavoro, come ad esempio scarsa illuminazione, temperature disagevoli, scarse condizioni igieniche, spazi insufficienti.
Alcune delle categorie professionali più interessate dallo Stress Lavoro Correlato sono le seguenti, per le quali vengono brevemente elencate le principali e potenziali fonti di stress:
• Medici: sottoposti a forte responsabilità legate ad eventuali decisioni sbagliate che possono avere effetti anche gravi sulla salute delle persone;
• Infermieri: elevato rischio del fenomeno da BurnOut come causale eziologica di stress da lavoro correlato;
• Polizia: soprattutto il personale operativo esposto a rischi quotidiani di aggressione ed esposti a situazioni di disagio sociale con potenziale impatto psicologico molto significativo;
• Assistenti Sociali: anche in questa professione è elevato il rischio della sindrome da BurnOut, associata all’esposizione a fenomeni di disagio sociale e familiare; da cui la sensazione di sentirsi inefficaci;
• Insegnanti: forte esposizione a stress da divario generazionale, con difficoltà a relazionarsi con un elevato ed eterogeneo numero di studenti in età giovanile;
• Autotrasportatori: stress legato a condizioni di lavoro particolarmente difficili, orari di lavoro, distanza da casa, responsabilità nel rispetto delle tempistiche (soprattutto per i privati).
I sintomi/segnali/indicatori della presenza/insorgenza di problemi di stress possono essere raggruppati in diverse categorie:
1. Organizzativi
2. Comportamentali
3. Psicologici
4. Fisici / Psicosomatici
1. Sintomi Organizzativi
- Assenteismo
- Turn over
- Conflittualità / Difficoltà relazionali
- Bassa qualità nelle prestazioni
- Infortuni /malattie professionali
- Cambio mansione
- Problemi disciplinari
- Violenza e molestie di natura psicologica
- Non conformità
Per accedere / raccogliere tali informazioni:
Psicologo del lavoro, Medico del lavoro
Coinvolgimento Direzione Risorse, dirigenza, preposti, RSPP, RLS
Osservazione / Check List / analisi dati aziendali
2. Comportamentali
- Indecisione e insicurezza
- Irrequietezza
- Impulsività crescente
- Diffidenza o aumento della stessa
- Capacità di giudizio ridotta ed aumento degli errori
- Impazienza e suscettibilità
- Voglia di isolarsi e/o non frequentare gli altri
- Difficoltà crescenti nei rapporti interpersonali
- Assuefazione all’alcool, al fumo e/o sostanze calmanti o stimolanti
- Disturbi del comportamento alimentare: attacchi bulimici (episodi anoressici più raramente)
Per accedere a tali informazioni:
Psicologo Competente
Consenso dei lavoratori
Osservazione / Check List
3. Sintomi Psicologici
- Concentrazione e attenzione ridotta
- Memoria meno pronta
- Nervosismo e irritabilità
- Stato ansioso e apprensivo costante
- Crisi d’identità
- Crisi depressive, autocommiserazione, crisi di pianto
- Tendenza a fantasticare
- Autocritica esagerata
- Pessimismo e cattivo umore
Per accedere / raccogliere tali informazioni:
Psicologo clinico / del lavoro, Medico del lavoro
Consenso dei lavoratori
Colloquio / Test (validati)
4. Fisici / Psicosomatici
- Disturbi dell’alimentazione (anoressia, bulimia)
- Disturbi gastroenterici (ulcera e colite)
- Disturbi cardiocircolatori (ipertensione, ischemia)
- Disturbi respiratori (asma bronchiale)
- Disturbi urogenitali (alterazioni mestruali, incontinenza)
- Disturbi sessuali (impotenza)
- Disturbi locomotori (dolori lombari, reumatismo psicogeno, cefalee da contrazione muscolare).
- Disturbi dermatologici
- Disturbi del sonno
In generale, la prevenzione primaria mira fronteggiare lo stress cambiando elementi nel modo in cui il lavoro è organizzato e gestito; la prevenzione secondaria tende a sviluppare la capacità individuali di gestione dello stress mediante una formazione specifica; gli approcci riconducibili alla prevenzione terziaria tendono a ridurre l’impatto dello stress da lavoro sulla salute dei lavoratori sviluppando appropriati sistemi di riabilitazione e di “rientro al lavoro” e aumentando i provvedimenti in ambito di salute occupazionale.
Accanto a queste misure, gli studi condotti in questo ambito hanno evidenziato alcune nuove strategie e fattori che assicurano il successo degli interventi volti a migliorare la sostenibilità dello stress sul luogo di lavoro:
- un’analisi adeguata del rischio a partire da una focalizzazione su una popolazione lavorativa, un luogo di lavoro o un contesto operativo ben definiti;
- un’attenta pianificazione e un approccio graduale al problema;
- una combinazione di misure dedicate all’organizzazione dell’attività e ai lavoratori stessi;
- la scelta di soluzioni specifiche per i singoli luoghi di lavoro;
- il coinvolgimento di professionisti esperti e la realizzazione di interventi basati sulle evidenze scientifiche;
- il coinvolgimento e la partecipazione dei lavoratori destinatari degli interventi progettati, insieme agli esperti, in un percorso di apprendimento che agevoli la definizione del problema, lo sviluppo delle azioni più appropriate, la valutazione del processo e dei risultati ottenuti;
- la realizzazione di azioni sostenibili grazie al concreto e costante appoggio della dirigenza committente (ciclo di controllo).