L’amianto è un materiale naturale che si estraeva nelle miniere, per poi lavorarlo in diversi stabilimenti industriali, al fine di produrre molteplici tipologie di manufatti. A partire dai prima anni ’90 l’Italia ha bandito l’estrazione e l’impiego del minerale, classificato come cancerogeno già dal 1973, ma tuttora permangono sul territorio nazionale numerosi siti industriali e civili ancora da bonificare.
I materiali che contengono amianto, possono essere distinti in:
I materiali compatti hanno particolare resistenza meccanica, resistenza all’attacco chimico, resistenza ignifuga, resistenza refrattaria, anticondensa, fonoassorbenza, rigidità dielettrica e termoisolanza. Tra i più diffusi materiali compatti, troviamo le coperture in cemento amianto, che hanno avuto maggiore diffusione su scala nazionale. In ogni caso, per poter procedere nella bonifica dell’amianto, occorre che l’appaltatore presenti all’ASL territorialmente competente, un adeguato Piano di Lavoro, all’interno del quale vengono definite le modalità operative di rimozione e smaltimento.
Al fine di individuare la corretta procedura di bonifica e rimozione del materiale contaminato, occorre valutare:
Inoltre oggi, si tiene conto di altri fattori tra cui le condizioni ambientali, l’anno di messa in posa, la presenza di luoghi ad elevata frequentazione, la prossimità di abitazioni, ecc.