E’ errore comune, considerare il rischio esplosione solamente nelle attività in cui troviamo la presenza di liquidi e gas infiammabili, tralasciando così le attività di panificazione e di pasticceria. E’ infatti importante sottolineare come, tra le sostanze che in miscela con l’aria in determinate concentrazioni possono formare atmosfere esplosive sono comprese le polveri combustibili, polveri che sono presenti in gran parte delle attività produttive (alimentare, chimica, metallurgica, della lavorazione del legno, della lavorazione della plastica, ecc.). Ad esempio sono polveri combustibili le polveri delle sostanze organiche naturali, come farina di grano e zucchero. La possibilità di formare atmosfere esplosive e la sensibilità a fonti di accensione è tanto maggiore quanto è minore la grandezza media delle particelle (granulometria).
Gli addetti ai lavori devono osservare scrupolosamente le misure di prevenzione e protezione ricevute dal Datore di Lavoro al fine di limitare la formazione di nubi di polvere durante la manipolazione della farina e dello zucchero, adottando i seguenti provvedimenti:
- attivare l’eventuale sistema di aspirazione della polvere;
- maneggiare con cura i prodotti confezionati (sacchi) riducendo al minimo l’altezza al di sopra della base del contenitore in cui vengono versati;
- aprire con cura le confezioni nella base del contenitore (es. bacinella) e versarne il contenuto lentamente per contenere la dispersione di polvere all’interno della stessa;
- utilizzare dei coperchi sulle macchine, anche temporanei, per ridurre al minimo le aperture limitando fuoriuscite polvere;
- avviare le macchine (es. impastatrici) alla loro velocità minima per un tempo adeguato (es. 120 s) prima che possa essere innescata una velocità superiore;
- effettuare operazioni di spolveratura manuale con cura per evitare la dispersione di polvere, utilizzando la farina in piccoli quantitativi;- evitare il più possibile depositi di polvere e aspirare la stessa durante le operazioni di pulizia senza sollevarla in aria;
- per evitare l’accumulo di carica elettrostatica, i lavoratori è bene che indossino abiti in cotone e calzature adeguate;
- riguardo al divieto di fumo nei locali di deposito e di lavorazione, occorre informare il personale ed esporre idonea cartellonistica;
- le calzature realizzate con materiali naturali come il legno o il cuoio sono idonee in quanto ‘non elettricamente isolanti’, sempre che non siano apposte suole in materiale isolante, ad esempio in gomma o materiale plastico.