Col passare del tempo diventano sempre più frequenti l’aumento delle sorgenti di campi elettromagnetici, che non aiutano affatto il benessere dei lavoratori. A fronte di ciò diventa importante identificare e valutare tutti i rischi, nonché formare ed informare i lavoratori esposti. L’INAIL ha predisposto un documento all’interno del quale si trovano una serie di indicazioni sulla valutazione del rischio campi elettromagnetici, con particolare riferimento alle attrezzature di lavoro più delicate da questo punto di vista: le saldatrici ad arco ed i carrelli elevatori.
Come prima cosa si evidenzia che, le sorgenti più rilevanti di campi elettromagnetici delle saldatrici ad arco derivano dai cavi che collegano l’alimentatore al pezzo da saldare: nell’utilizzo di questa attrezzatura, l’esposizione dell’operatore dipende in modo sostanziale, dalla disposizione dei cavi intorno al suo corpo. A tal proposito, il manuale INAIL ha definito una configurazione dei cavi da utilizzare per dichiararne la conformità. Si evidenzia inoltre che, la situazione italiana delle saldatrici ad arco è molto datata e perciò, oltre che non dovrebbero più essere in commercio, le misure di tutela da adottare e le distanze di rispetto dei limiti per i lavoratori e per la popolazione, risultano essere ben diverse rispetto a quelle definite per le saldatrici di nuova generazione.
Nei carrelli elevatori elettrici azionati a corrente, il conducente si siede sopra il vano di alloggiamento batterie; il costruttore ha quindi valutato che mentre per gli operatori sani non vi sono rischi di CEM, nel caso di portatori di dispositivi medici impiantati attivi (pace-maker, apparecchi acustici, ecc.), ci potrebbe essere il rischio di interferenze. A fronte di ciò è facilmente intuibile come la definizione e stesura di una procedura di utilizzo dedicata, risulti fondamentale per la salute dei lavoratori.