Nell’articolo precedente, eravamo rimasti alla figura del Committente….
Al Committente interessa esclusivamente la realizzazione dell’opera nel minor tempo possibile, con un ottimo risultato estetico, mentre alle ditte esecutrici interessa solamente realizzare i lavori creando la marginalità più alta possibile. Invece, il Direttore dei Lavori controlla la qualità dei lavori e cerca di tranquillizzare e gestire il Committente al meglio, mentre al CSE non resta che formalizzare una serie di contestazioni in fase di sopralluogo, da inoltrare a tutti i soggetti coinvolti. Se nei verbali del CSE, vengono riportate delle semplici disposizioni da mettere in atto, nessuno dei soggetti coinvolti tende a dare troppo peso, ma se il verbale si trasforma in ordine di servizio, con magari relativa sospensione dei lavori, allora bisogna fare in modo di manipolare o addirittura sostituire il CSE, perché è d’ostacolo alla realizzazione dell’opera!!! Come se il problema fosse il CSE e non quello che il CSE ha rilevato!!! Con questo sistema, non otteniamo alcun risultato dal punto di vista della sicurezza, se non un mero aumento dei costi per i Committenti, che si trovano obbligati a nominare e a pagare un CSP ed un CSE.
Per poter risolvere il problema, è necessario iniziare a considerare il Coordinatore della Sicurezza come una figura di cantiere avente un ruolo specifico e chiaro, al posto che utilizzarlo come un semplice parafulmine in caso di problemi legati a controlli da parte degli organi preposti o ancora peggio in caso di infortunio. Per fare questo occorre tenere presente una serie di aspetti, che devono essere condivisi da tutte le figure di cantiere:
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