E’ ormai anni che si parla di coordinamento della sicurezza, inizialmente come una nuova attività ben remunerata e rischiosa (non si sapeva bene neanche il perchè!!), il cui senso era stato poco recepito dalla maggior parte dei tecnici di settore che si sono avvicinati a questa nuova figura, che permetteva di incassare quattrini aggiuntivi a fronte di….qualcosa. E proprio da questo qualcosa, avanti tutta: creazione e commercializzazione di software “a nastro”, che nulla scordano e che tutto prevedono, anche centinaia e centinaia di micro aspetti spesso generici e per nulla contestualizzati e pertinenti alla specifica situazione. E’ normale: un progetto, che sia architettonico, impiantistico o di sicurezza (nel caso della sicurezza si intende il Piano di Sicurezza e Coordinamento), è sempre e comunque un progetto, che per definizione è “l’ideazione per lo più accompagnata da uno studio relativo alle possibilità di attuazione o di esecuzione”. Ma vediamo ora come si comporta un coordinatore della sicurezza “di comodo” nella fase di progettazione e nella fase di esecuzione.
Spesso, le caratteristiche che delineano un coordinatore della sicurezza “di comodo” nella fase di progettazione possono essere:
E qui viene il bello; le sue caratteristiche sono veramente molto appariscenti: