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Come smascherare un coordinatore della sicurezza “di comodo”

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E’ ormai anni che si parla di coordinamento della sicurezza, inizialmente come una nuova attività ben remunerata e rischiosa (non si sapeva bene neanche il perchè!!), il cui senso era stato poco recepito dalla maggior parte dei tecnici di settore che si sono avvicinati a questa nuova figura, che permetteva di incassare quattrini aggiuntivi a fronte di….qualcosa. E proprio da questo qualcosa, avanti tutta: creazione e commercializzazione di software “a nastro”, che nulla scordano e che tutto prevedono, anche centinaia e centinaia di micro aspetti spesso generici e per nulla contestualizzati e pertinenti alla specifica situazione. E’ normale: un progetto, che sia architettonico, impiantistico o di sicurezza (nel caso della sicurezza si intende il Piano di Sicurezza e Coordinamento), è sempre e comunque un progetto, che per definizione è “l’ideazione per lo più accompagnata da uno studio relativo alle possibilità di attuazione o di esecuzione”. Ma vediamo ora come si comporta un coordinatore della sicurezza “di comodo” nella fase di progettazione e nella fase di esecuzione.

 

Il coordinatore della sicurezza “di comodo” nella fase di progettazione

Spesso, le caratteristiche che delineano un coordinatore della sicurezza “di comodo” nella fase di progettazione possono essere:

  • l’utilizzo di software complicatissimi che danno origine ad un faldone esagerato, pieno di fogli di carta scritti con caratteri abbastanza piccoli;
  • mancanza di qualche contenuto obbligatorio definito dalle normative vigenti, come ad esempio layout e dettagli operativi, procedure, fascicolo tecnico dell’opera, stima dei costi della sicurezza, ecc…
  • le variabili tra i diversi progetti realizzati, quasi impercettibili, se non per la parte di pura anagrafica;
  • i tempi esecutivi di predisposizione del PSC tendenzialmente risultano essere irrisori (meno di mezza giornata).

 

Il coordinatore della sicurezza “di comodo” nella fase di esecuzione

E qui viene il bello; le sue caratteristiche sono veramente molto appariscenti:

  • verifiche ed ispezioni in cantiere nulle o quasi;
  • nessun verbale di coordinamento e/o di sopralluogo;
  • nessuna verifica documentale strutturata con check list;
  • nessun supporto per la verifica dell’idoneità tecnico professionale da parte del committente o del responsabile dei lavori;
  • nessun aggiornamento del PSC in caso di varianti sostanziali.