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Come eseguire uno scavo in sicurezza

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Una volta presi in considerazione gli aspetti prevalenti indicati nei precedenti articoli (Lo scavo di sbancamento e Scavo di sbancamento o splateamento), si può procedere tracciando sul terreno le linee di scavo, calcolate sulla base delle dimensioni delle strutture da realizzare, tenendo conto di uno spazio adeguato di lavoro all’interno dello scavo e considerando un’adeguata scarpa dei fronti in relazione alla consistenza del materiale e all’angolo di naturale declivio del terreno. Tutte queste considerazioni, oltre a verificarle prima di intraprendere le attività di cantiere, devono già essere state prese in considerazione dal Coordinatore della Sicurezza in fase di Progettazione e successivamente verificate dal Coordinatore della Sicurezza in fase di Esecuzione. A questo punto, tenuto conto di un margine adeguato dal ciglio dello scavo e previa delimitazione delle aree da scavare, si può dare inizio all’attività di scavo, seguendo l’ordine ben definito in fase di progettazione, che consenta di eliminare tutte le possibili interferenze tra i mezzi di cantiere. 

 

Opere provvisionali per scavo di sbancamento

Molte delle opere provvisionali più conosciute utili per approcciarsi agli scavi di sbancamento, devono essere realizzate prima di procedere nelle attività di scavo, nei casi in cui le altezze dei fronti, la consistenza del terreno, lo spazio a disposizione o magari la presenza di strutture a ridosso dei cigli di scavo, non consentono di realizzare uno sbancamento adeguato e sicuro per tutti gli addetti ai lavori. E’ però importante sottolineare che, tali prescrizioni non devono essere improvvisate in fase esecutiva, ma devono già essere contenute all’interno del Piano di Sicurezza e Coordinamento redatto nella fase progettuale. Tra le principali misure da mettere in atto troviamo:

  • le palancole metalliche, realizzabili mediante un macchinario speciale che permette di infiggere nel terreno degli elementi metallici a sezione trapezoidale, in numero variabile in base alla natura del terreno e alle dimensioni dello scavo;
  • i pali, cioè elementi verticali, aventi diametro minimo 300 mm se trivellati e 150 mm se infissi;
  • i diaframmi, realizzabili scavando una trincea nel terreno, generalmente in presenza di un fluido stabilizzante, e di gettare all’interno dello scavo così formato, un adeguato materiale di riempimento che successivamente darà portanza al fronte di scavo;
  • i micropali, cioè pali di piccolo diametro che contengono un elemento strutturale per trasferire i carichi e/o limitare le deformazioni e che possono essere realizzati mediante attrezzature di ridotte dimensioni. Si considerano micropali, i pali aventi un diametro inferiore a 300 mm se trivellati e 150 mm se infissi;
  • le berlinesi, sono strutture di sostegno di tipo flessibile, realizzate mediante una serie di micropali verticali. In funzione dell'altezza del terreno che sono chiamate a sostenere (o profondità di scavo di progetto) possono essere realizzate a sbalzo oppure ancorate.
  • i tiranti di ancoraggio, spesso abbinati alle berlinesi, sono elementi strutturali capaci di trasmettere una forza di trazione a strati portanti di terreno o roccia in profondità;
  • gli infilaggi, cioè le tecniche esecutive atte ad ottenere, specialmente durante lo scavo in sotterraneo, il sostegno di terreni, rocce o manufatti per mezzo di armature metalliche orizzontali o quasi; le armature vengono cementate nel materiale circostante mediante idonee miscele di iniezione. Gli infilaggi sono pertanto micropali, armati con un tubo in acciaio e realizzati in direzione orizzontale o suborizzontale;
  • le chiodature, sono tutti quegli interventi in cui elementi strutturali passivi (non pretensionati) siano introdotti in un terreno naturale o in una roccia, per migliorarne le caratteristiche meccaniche, ed in cui i principali sforzi agenti sugli stessi siano essenzialmente di trazione e di taglio.