La normativa vigente in materia di spazi o ambienti confinati, definisce già quali sono gli ambienti da considerare tali e le metodologie operative da mettere in atto in tali luoghi. Spesso però è necessario non fermarsi alla semplice categorizzazione normativa di tali spazi, ma è opportuno avere una visione un po' più ampia di quali sono i rischi dell'ambiente che ci circonda; un esempio su tutti sono le cantine vinicole. Infatti, non tutti gli ambienti riescono ad essere identificati immediatamente come confinati o sospetti di inquinamento, ma possono comportarsi da spazi confinati durante lo svolgimento delle attività lavorative, o durante la loro costruzione, o durante la loro fabbricazione.
Identificazione di un ambiente confinato
Per ambiente confinato o sospetto di inquinamento, si intende uno spazio circoscritto caratterizzato da accessi e uscite difficoltose o limitati, da una ventilazione naturale scarsa e dove, in presenza di agenti pericolosi o in carenza di ossigeno o per difficoltà di evacuazione o di comunicazione con l’esterno, può verificarsi un infortunio grave o mortale. Tale definizione si lega molto a quella di atmosfera pericolosa, che può configurarsi in uno dei seguenti casi:
- presenza di ossigeno sotto il 19,5%;
- presenza di ossigeno sopra il 23,5%;
- presenza di agenti chimici pericolosi sopra i limiti massimi di esposizione;
- presenza di agenti chimici in grado di formare una miscela esplosiva (polveri, gas, vapori, ecc…).
Si ricorda, che di fondamentale importanza è la formazione degli addetti coinvolti, che deve avvenire secondo le modalità previste dalla vigente normativa.
Spazi confinati facilmente riconoscibili
Tra gli spazi confinati facilmente individuabili troviamo:
- vasche interrate o parzialmente interrate;
- cunicoli, fosse, scavi particolarmente profondi e angusti;
- camerette, stive o gallerie;
- serbatoi e cisterne;
- contenitori del vino, autoclavi.