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Cantine vinicole: valutazione dei rischi

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Il settore della produzione vinicola è ancora poco analizzato rispetto alle criticità in materia di tutela della sicurezza sul lavoro, specialmente dal punto di vista dei rischi correlati alle diverse attività lavorative che vengono svolte, tra le quali troviamo anche quelle in spazi confinati. Come sempre, prima di approcciarsi ad una valutazione dei rischi, è necessario mettere a fuoco tutte le attività che vengono svolte ed il relativo ciclo produttivo, che nel caso specifico viene così sintetizzato:

- conferimento dell'uva alla cantina;

- pesatura e prelevamento campione;

- scarico dell’uva nella tramoggia;

- pigiatura delle uve;

- fermentazione tumultuosa o alcolica;

- follatura;

- svinatura con pressatura delle vinacce;

- fermentazione malolattica;

- correzioni e trattamenti del vino;

- affinamento;

- imbottigliamento;

- immagazzinamento;

- lavorazioni accessorie (lavaggio dei vasi vinari e delle autoclavi, manutenzione, …).

 

Principali rischi nelle cantine vinicole

A fronte delle attività lavorative identificate, andiamo a sviscerare quali possono essere i principali rischi a cui vengono esposti i lavoratori:

  • lavoro in ambienti confinati, con esposizione a gas asfissianti (anidride carbonica, azoto, argon);
  • utilizzo di attrezzature di sollevamento e a pressione;
  • utilizzo di impianti elettrici e termici;
  • cadute dall’alto o in profondità;
  • contatto con gli organi in movimento;
  • scivolamenti e cadute a livello;
  • caduta/esplosione di bombole;
  • movimentazione manuale carichi;
  • rumore;
  • esposizione ad agenti chimici;
  • impiego di silice libera cristallina.

A fronte dell’identificazione e della valutazione dei rischi, occorre definire una serie di misure di prevenzione e protezione che devono privilegiare sistemi di protezione collettiva rispetto a quelli individuali.