Il trattamento di dati particolari
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La nuova normativa europea sulla privacy, a cui ricordo che tutte le attività devono adeguarsi, specifica molto bene che “è vietato trattare dati personali che rivelino l’origine razziale o etnica, le opinioni politiche, le convinzioni religiose o filosofiche, o l’appartenenza sindacale, nonché trattare dati genetici, dati biometrici intesi a identificare in modo univoco una persona fisica, dati relativi alla salute o alla vita sessuale o all'orientamento sessuale della persona”. Ciò significa, che non è solo necessario trattare questi dati in modo particolarmente attento, ma che è addirittura vietato trattarli. Esistono però delle esenzioni: proviamo ad esaminarle.
Esenzioni del trattamento di dati particolari
Esistono delle esenzioni per il trattamento dei dati particolari, che però debbono essere esplicitamente citate dal titolare del trattamento; vediamo di cosa si tratta:
- esplicito consenso dell’interessato: è necessario che l’informativa sia stata correttamente predisposta e che il consenso sia stato correttamente raccolto;
- rapporto di lavoro: se un dipendente deve essere sottoposto alla sorveglianza sanitaria, è evidente che il dipendente stesso non può rifiutare il consenso al trattamento dei dati relativi;
- interessi vitali dell’interessato: inciso di incidente o infortunio, è necessario fornire anche i dati particolari afferenti all’infortunato, per consentirgli di tutelare i suoi interessi vitali;
- adesione ad associazioni particolari: se un individuo aderisce ad una particolare fondazione o associazione, è chiaro che ci sia la necessità che egli comunichi suoi dati personali a questi enti, i quali risultano titolari del trattamento;
- dati pubblici: nel momento in cui un dato viene pubblicizzato, cade ogni forma di protezione nei confronti del dato stesso;
- tutele legali: la magistratura inquirente e giudicante è libera di acquisire e trattare dati personali, anche particolari, al fine di garantire il rispetto delle leggi vigenti;
- tutela di interessi pubblici: l’interesse pubblico ha sempre priorità rispetto alla protezione dei dati personali, anche se risulta indispensabile che un eventuale trattamento di dati particolari possa essere effettuato in condizioni di massima sicurezza e minimizzazione del rischio;
- ricerche storiche e scientifiche: una accurata conoscenza della nostra storia può in qualche caso prevedere una deroga al diritto di tutela dei dati di qualche specifico interessato e perciò in qualche caso possono essere messi a disposizione della comunità.