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Privacy: come vengono determinate le sanzioni?

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Sappiamo tutti che il sistema sanzionatorio previsto dal nuovo regolamento sulla privacy, non è tra i più blandi. Ma come facciamo a sapere come le autorità garanti interpretano le disposizioni del nuovo regolamento? In realtà un sistema logico che prevede l'applicazione delle sanzioni esiste; le sanzioni infatti devono essere effettive, proporzionate e dissuasive. 

 

Un caso concreto di violazione e di sanzione

Il caso riguarda un'azienda britannica che ha inviato a raffica una serie di messaggi commerciali testuali sui propri servizi a più di 3 milioni di utenti. A seguito dell'indagine svolta dall'autorità garante britannica, è emerso che tale azienda si era rivolta ad un responsabile terzo per l'invio di questi messaggi, senza però accertarsi di possedere un valido consenso all'invio. In realtà, l'azienda spiega che il consenso a spedire questi messaggi, lo aveva ottenuto quando tutti gli interessati avevano aderito alla visualizzazione di materiale presente sul sito web; ma anche questa posizione risulta non corretta, in quanto dalle privacy policy presenti sul sito web aziendale, è stato rilevato che il consenso da parte degli utenti era obbligatorio se si voleva accedere ai dati del sito web. Tale obbligatorietà risulta essere del tutto illegittima perché si manifesta come una sorta di ricatto nei confronti dei visitatori del sito.

 

Perché il Garante britannico ha deciso di avviare un’indagine

Il garante britannico dopo aver ricevuto poco più di 1000 reclami da parte degli interessati che avevano ricevuto il messaggio commerciale ha deciso di attivare l’indagine. L'aspetto fondamentale da tener presente è quello che in relazione a più di 3 milioni di interessati, solo 1000 hanno mosso delle problematiche e nonostante le segnalazioni siano relativamente poche in relazione al numero totale degli interessati, sono risultate più che sufficienti per per avviare l’indagine. Tale indagine ha portato ad una sanzione finale di € 120.000 per l’azienda.