Periodicamente ci capita di parlare delle malattie professionali e degli infortuni sul lavoro, leggendo qualche dato e qualche statistica divulgata dall’INAIL, ma normalmente facciamo riferimento a dati generici di bilancio rispetto agli anni precedenti, facendo distinzione di genere ed età lavorativa. Ma quello su cui volevamo puntare l’attenzione oggi sono i tumori, legati alle malattie professionali; tutti ricordiamo i casi di tumore degli addetti impiegati nelle fabbriche di eternit e questi sono stati i casi più ecclatanti della storia. Ma siamo sicuri che non ve ne siano altri più discreti ma non per questo meno importanti?
Il cancro e i suoi decessi
Si stima che al mondo ogni anno muoiano 8,2 milioni di persone a causa del cancro e ben il 32% di questi, è stato appurato che derivano dall’attività lavorativa; in Europa, questo dato arriva ad una percentuale del 53% e ciò significa che ogni anno muoiono una media di circa 80.000 lavoratori a causa di tumore derivante dall’attività lavorativa. In Italia invece, sulla totalità dei malati tumorali causati dal lavoro, il 95% hanno esito mortale; i tumori più frequenti, risultano quelli ai polmoni, seguiti da quelli all’apparato respiratorio.
Quali sono i settori più a rischio
I settori più colpiti da questa vera e propria “epidemia”, sono:
- l’edilizia;
- la produzione di metalli;
- la fabbricazione di mezzi di trasporto (escluse le auto);
- la fabbricazione di apparecchi meccanici;
- la fabbricazione di vetro, ceramiche cemento.
Come prevenire tale fenomeno
A livello di sorveglianza sanitaria, occorre implementare il registro degli agenti cancerogeni integrando delle misure di prevenzione e protezione adeguate, al fine di evitare che sia il tempo a delineare l’esito negativo della prevenzione su tale fenomeno.