La maggior parte delle persone, pensa ai lavoratori autonomi come quella categoria di lavoratori che possono fare qualsiasi attività, senza essere soggetti ad alcuna prescrizione in materia di sicurezza sul lavoro. In realtà abbiamo già visto in più di un’occasione che non è affatto così, tanto che il testo unico sulla sicurezza ha definito nel dettaglio ciò che il lavoratore autonomo deve possedere per affermare di avere un’adeguata idoneità tecnico professionale, pre-requisito che consente di poter siglare i contratti d’appalto.
Apparentemente sembrerebbe che gli affidamenti dei lavori ai lavoratori autonomi siano stati resi più “complessi” e dettagliati, per inspiegabili motivi burocratici. In realtà non è proprio così, perché questa tipologia di lavoratori sono spesso soggetti ad un rischio di infortunio con lesioni invalidanti o mortali maggiore rispetto a tutte le altre categorie!! Ma come si spiega allora questo dato? La questione che sta alla base di un ragionamento sbagliato, è quella che siccome il lavoratore autonomo lavora solo, si tende a pensare che può fare ciò che vuole e che non debba rendere conto a nessuno sia in termini di metodologia di affidamento dei lavori, che in termini di modalità esecutiva. Senza possesso di idoneità tecnico professionale, il lavoratore autonomo, come d’altra parte le aziende, non è autorizzato a siglare contratti d’appalto; allo stesso modo, un Committente non può affidare lavori ad un lavoro autonomo senza prima aver accertato la sua idoneità.
Considerando che il lavoratore autonomo deve operare da solo, è chiaro che non possa svolgere qualsiasi lavoro. Vediamo quali possono essere alcune limitazioni: